Civ intervista al manager Dunlop Roberto Finetti fornitore pneumatici | Gazzetta.it

2022-10-15 20:01:04 By : Mr. William Wen

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Michele Pirro si è appena aggiudicato il titolo 2022 del Campionato Italiano Velocità, per la nona volta. Una delle annate più avvincenti di sempre per tanti motivi, uno fra i quali, le prestazioni dei nuovi pneumatici firmati Dunlop, fornitore unico per il CIV Superbike 2022 e 2023. Abbiamo quindi fatto un bilancio di questo primo anno, e con più di un occhio al prossimo, assieme a Roberto Finetti, Motorcycle Manager di Dunlop Italia.

Il 2022 è stato per Dunlop il primo anno con il ruolo di fornitore unico di pneumatici per il Campionato Italiano Velocità Superbike. Compito che vi attende anche per il 2023, ma intanto, qual è il bilancio di questa prima annata?

"Il CIV per Dunlop è un campionato importantissimo dove siamo già presenti da anni, e lo saremo anche in quelli a venire, nelle classi minori come Moto2, Moto3, Pre Moto 3 o il trofeo femminile che dal prossimo anno si trasformerà in un campionato europeo a tutti gli effetti. Quindi, una presenza radicata con le cilindrate più basse che quest’anno abbiamo voluto arricchire con la punta di diamante del CIV, che è ovviamente la Superbike. Aggiudicarsi la Superbike per due anni è stata una vera sfida, per tanti motivi. Intanto perché arriviamo dopo un importante competitor come Pirelli, uno stimolo in più per dimostrare quanto i nostri pneumatici siano prestazionali e possano funzionare in un contesto come questo. Visto da Dunlop Europe, il CIV è probabilmente considerato il campionato nazionale più interessante e quindi è stato direttamente il nostro head quarter a spingerci ad affrontare una sfida del genere. Ma la rilevanza non è stata solo “esserci”, c’è stato anche un costante follow up da parte dell’azienda e fin dalle prime gare abbiamo avuto in pista il nostro responsabile motorsport Europe. Tutto per dimostrare alla federazione, ma anche ai team e ai piloti quanto ci stesse a cuore questa competizione, mettendo a disposizione tutto il nostro know how. Ne abbiamo parecchia di esperienza che esprimiamo in tutto il mondo partecipando a centinaia di gare in altrettante categorie e classi, soprattutto nel settore endurance e proprio il CIV Superbike si aggiunge per dimostrare le nostre potenzialità anche nelle gare sprint".

Fin dai primi test a Vallelunga, prima del via al campionato, i piloti si sono detti subito soddisfatti delle prestazioni delle nuove gomme. Quanto team e piloti contribuiscono per portare poi in gara la gomma migliore? 

"Già con il test sulla pista romana avevamo portato varie opzioni che ancora prima di essere proposte ai piloti, avevamo individuato assieme ai nostri ingegneri come in linea con il tipo di impegno richiesto. Non è possibile aggiornare le gomme durante il campionato, quindi proprio a Vallelunga dovevamo scegliere le gomme che avremmo utilizzato per tutto il 2022. In tutto abbiamo proposto tre soluzioni di mescola per il posteriore e due per l’anteriore. Molti piloti sono scesi in pista prima con le gomme dell’anno scorso per poi girare con le Dunlop, proprio per capire le differenze, i punti di forza, di debolezza, e hanno scelto l’impronta con la quale si sono trovati meglio. Grossomodo ogni team ha corso il campionato con le gomme selezionate fin dall’inizio in fase di test. Un vero e proprio upgrade, grazie ai suggerimenti arrivati da team e piloti, arriverà invece con il 2023. Abbiamo una grandissima scelta nel nostro portafoglio di prodotti e siamo certi di poter offrire ai piloti la miglior soluzione adatta alle proprie caratteristiche. Possiamo anticipare che ad oggi qualche idea per migliorare ulteriormente i pneumatici del 2023 già l’abbiamo in cantiere. Dai piloti c’è stato ad esempio chiesto di aumentare il grip al massimo angolo e quindi stiamo lavorando in quella direzione. E per la gomma anteriore, i piloti hanno suggerito un pneumatico che sia sempre flessibile, ma che abbia un maggiore grip nella fase d’ingresso curva".

Quattro piste in cui avete corso sei volte: Misano, Vallelunga, Mugello e Imola (gara doppia a Misano e al Mugello). Ci sono delle situazioni o delle piste che per diversità di asfalto o altro, in cui avete ottenuto prestazioni più interessanti o vi siete trovati in difficoltà? 

"La vera parte sfidante è stata il fattore meteo. A Imola, che è stata l’ultima gara del campionato, abbiamo incontrato temperature molto più basse rispetto alle gare precedenti. Così come il layout della pista è diverso dagli altri, molto particolare. Ma il rendimento e le prestazioni non sono state particolarmente differenti. Già a Misano, in occasione della prima gara, avevamo corso con temperature artiche e poi c’è stata un estate decisamente torrida. Possiamo dire di aver messo veramente a dura prova i nostri prodotti. E inoltre va detta una cosa importante. Proprio nella prima gara di Misano, i piloti hanno corso con tempi paragonabili a quelli dell’anno precedente, ma con una temperatura dell’asfalto di 15-20 gradi in meno. Un dato che è stato interessantissimo per noi, soprattutto considerando quanto nel mondo delle corse ci siano una miriade di variabili in gioco. Quello che ci è molto piaciuto è anche la costanza di rendimento dei pneumatici, che ha consentito dei ritmi di gara molto intensi. Ed è parte del nostro DNA, maturato proprio nel mondo endurance. Certo, per il 2023 speriamo in una stagione metereologica più costante!"

Partendo dal presupposto che le gomme che scendono in pista nella Superbike sono le stesse che si possono comprare dal gommista di fiducia, quanto l’esperienza nel motorsport serve poi a migliorare i prodotti consumer? 

"Tantissimo. C’è un travaso costante che è veramente diretto. Il mondo del motorsport è lo strumento che ci consente di accelerare lo sviluppo delle nuove tecnologie. Un po’ come avviene per le moto e per molti altri componenti. Possiamo dire che l’80% delle tecnologie presenti nei pneumatici motorsport finisce all’utente finale. Ovviamente quando parliamo delle gomme acquistabili per un track day dobbiamo procedere ad una razionalizzazione in fatto di mescole. Ad esempio se un pneumatico motorsport è disponibile per i team con quattro o cinque mescole, la sua alternativa consumer avrà solo quelle centrali perché sappiamo che avrà una finestra più utilizzabile dalla maggioranza assoluta dei motociclisti".

Che vita fa la gomma del CIV dal momento in cui arriva in pista a quando i meccanici la montano sulla moto da gara?

"Intanto tutto il nostro materiale, per una questione di sicurezza e standard qualitativo, viaggia su mezzi a temperatura controllata. Quindi quando la temperatura atmosferica è molto fredda, e di conseguenza lo è anche quella dell’asfalto, accendiamo un vero e proprio riscaldamento all’interno del truck così che i pneumatici siano ad una temperatura stabile. Questo aiuta anche nella fase di montaggio, perché quando le temperature sono rigide, soprattutto le gomme motorsport, iniziano a diventare fragili e si possono addirittura rompere quando si procede al montaggio. Poi, come forse non tutti sanno, le gomme vengono montate sul cerchio con aria secca, con l’aria che passa dal compressore ad un deumidificatore così da togliere tutte le molecole di umidità. Questo perché all'aumentare del calore, usando la gomma in pista, l’aria umida tende ad aumentare all'interno della gomma modificando quindi la pressione. Le gomme vengono quindi montate in sovra-pressione così da agevolare l’aggancio al cerchio e infine vengono fornite ai team. La gestione a questo punto passa alle squadre che continuano a gestire le temperature con le termocoperte e via dicendo. In ultimissima battuta le gomme vengono utilizzate per le varie sessioni, tra libere, qualifiche e gara. Nel caso della Superbike, per mantenere l'equità tra team, ogni pilota ha un tetto massimo di coperture che possono essere utilizzate all’anteriore e al posteriore. Così come c’è anche una limitazione sull’utilizzo di quante mescole 0 o quante mescole 1 utilizzare. Sono tutte regole che sono state stabilite dalla federazione in modo che non ci siano favori o trattamenti diversi tra un pilota e l’altro".

C’è qualche pilota o team che secondo te ha sfruttato meglio le novità introdotte con il nuovo pneumatico di quest’anno? 

"Quello che ho notato è stato un campionato più movimentato rispetto agli anni precedenti. Mentre prima era un po’ a senso unico, quest’anno è stato molto più combattuto. Basti pensare all’andamento dei vincitori, con cinque piloti diversi su sei gare finiti sul gradino più alto del podio. Possiamo dire che tutti hanno trovato delle buone prestazioni. In generale mi sembra più entusiasmante anche per il pubblico, ed è il risultato di un lavoro fatto dalla federazione volto a livellare e standardizzare tutto: centralina unica, gomme e via dicendo. Credo che i team abbiano lavorato tutti bene, dalla prima all’ultima gara c’è sempre stato un miglioramento complessivo e globale. Poi è ovvio, ci sono alcuni piloti che vorrebbero alcuni upgrade da abbinare al proprio stile di guida. E altri che invece hanno lavorato plug and play, capendo immediatamente il funzionamento del nostro pneumatico e si sono adattati subito. Anche se penso che in generale, un minimo di adattamento, quando si cambia il tipo di gomma, sia d’obbligo. Poi sono le risorse messe sulla bilancia da ogni team a fare la differenza, quanti chilometri far percorrere al pilota per adattarsi alle nuove gomme, quanti test privati poter organizzare".

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