Bici aero vs bici da gara “tradizionale”: il test al Misano World Circuit

2022-10-10 12:02:48 By : Ms. Louise Zheng

Le bici aero sono davvero più veloci delle bici “tradizionali”? E quant’è la reale differenza in watt e secondi?

Ogni volta che viene presentata una nuova bici aerodinamica le aziende illustrano i test in galleria del vento e dichiarano miglioramenti (più o meno grandi) in termini di prestazioni. Ma quanto incidono questi miglioramenti nella vita reale? Sono significativi anche a “velocità da cicloamatori” e non da professionisti o è tutto marketing?

Per capirlo abbiamo fatto un test in autodromo a Misano, cercando di renderlo più oggettivo possibile…

Per il test abbiamo utilizzato la nuova Madone SLR e la Emonda SLR, ossia la bici aero e la bici da gara più classica di casa Trek, entrambe in taglia 56. Se volete saperne di più sulle caratteristiche dei due telai vi rinviamo ai contenuti specifici che trovate in fondo a questo articolo.

Gli allestimenti non erano identici, perché il nostro obiettivo era quello di misurare non solo le prestazioni del telaio, ma delle due tipologie di bici in assetto ideale: più “da pianura” per la bici aero, più “da salita” o comunque versatile per quella classica. La differenza più significativa nell’economia del test è quella relativa a ruote e gomme.

La Trek Madone 2023 era equipaggiata con: – gruppo Sram Red eTap AXS (48-35×10-33) – ruote Bontrager RSL 51 (altezza profilo 51 mm, canale interno 23 mm) – gomme Bontrager R4 700×25 montate con camera d’aria – manubrio integrato in carbonio Madone da 42 cm c/c (39 cm c/c in corrispondenza dei comandi)

La Trek Emonda era equipaggiata con: – gruppo Shimano Dura Ace Di2 12v (52-36×11-34) – ruote Shimano Dura Ace C36 (altezza profilo 36 mm, canale interno 21 mm) – gomme Pirelli P Zero TLR 700×28 con 30 ml di liquido – manubrio Pro Vibe Carbon da 42 cm c/c

La differenza in termini di peso tra le due bici è di circa 600 grammi. 7,7 kg per la Madone e 7,1 kg per la Emonda, entrambe comprese di pedali Favero Assioma Duo. 

Per andare oltre le sensazioni e i dati dichiarati dalle aziende abbiamo realizzato un test empirico all’interno del circuito Marco Simoncelli di Misano Adriatico. Ovviamente con l’ausilio del misuratore di potenza. 

L’obiettivo era quello di effettuare un giro lanciato con ciascuna bici e rilevare il tempo di percorrenza.  Stesso wattaggio medio e stessa impostazione in sella. Insomma, vedere a parità di condizioni qual è la bici più veloce e di quanto.

Non abbiamo la pretesa che il test abbia valore scientifico, poiché svolto all’aperto e non in laboratorio, ma abbiamo provato a renderlo più oggettivo possibile, concentrandoci sull’ottimizzazione di tutti gli aspetti controllabili:

Il segmento Strava preso come riferimento è quello del Misano World Circuit Marco Simoncelli: 4,16 km con soli 8 metri di dislivello. Asfalto perfetto, rinnovato da poco Entrambi i giri sono stati effettuati esattamente a 215 watt medi.

Qui sotto trovate la sintesi dei risultati. La prestazione più in alto è stata ottenuta con la Madone, l’altra con la Emonda. Parliamo di poco meno di 10” su 4,2 km. Non pochi! A chi non si fida dei dati Strava diciamo che abbiamo eseguito anche un rilevamento cronometrico manuale, che ha dato gli stessi risultati.

La differenza tra bici aero e bici da gara “tradizionale” è reale. 10 secondi in 4,2 km ad una velocità di circa 35 km orari, che diventerebbero sicuramente di più al crescere della velocità. Un’enormità per un professionista, ma anche per il ciclista evoluto attento alle prestazioni. Poca roba per chi pedala per piacere ed in tranquillità. Dipende dai punti di vista…

E’ ovvio che il test si riferisce esclusivamente alla velocità in pianura e non tiene conto del delta di peso e del comfort sulle lunghe distanze. Più i percorsi si faranno duri, più questo vantaggio andrà assottigliandosi per virare a favore della Emonda. A voi la scelta in base alle vostre caratteristiche fisiche e alle vostre esigenze…

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