TEST SCHRADER AIRSISTANT, ABBIAMO DAVVERO BISOGNO DELLA VALVOLA MANOMETRO? - Pianeta Mountain Bike

2022-10-08 17:47:48 By : Ms. Lane Zou

Airsistant è una valvola intelligente, ovvero come avere un manometro sempre attaccato alle proprie ruote. C'è chi come noi è abituato da una vita a utilizzare il famoso "manometro manuale" per capire se la pressione della gomma della propria bicicletta è giusta, quindi pollice sul copertone, una pressione ed ecco che il proprio bagaglio di esperienze ci dice se siamo alla  pressione corretta per il nostro riding.

Vuoi sapere come? Guarda il nostro video Pressione gomme MTB: trucchi per gonfiare in modo corretto i copertoni. Il “Santo Bar” dei bikers!

Eppure non è un metodo preciso e spesso chi si è avvicinato da poco al mondo della MTB, oppure i nerd dei numeri, preferiscono la precisione della tecnologia, per questo alcune aziende, proprio come Airsistant, o SRAM con la valvola Quarq Tirewiz, stanno sviluppando prodotti per tenere sotto controllo costante la pressione degli pneumatici, anche quando la bici è in movimento.

Una delle buone pratiche del biker è quella di controllare la pressione delle gomme prima di ogni giro in modo da essere sicuro sia quella corretta e soprattutto di adattarla in base al terreno che si andrà ad affrontare. La giusta pressione migliora di molto il riding. Questo controllo prima del via normalmente si effettua tramite un pressure checker (o manometro digitale), uno strumento, piccolo e facile da trasportare, che permette di misurare in ogni momento la pressione delle proprie gomme, per capire se la pressione è idonea o semplicemente per controllare che dopo una foratura si sia tornati ai valori desiderati.

Schrader, la storica azienda che ha inventato la valvola omonima, ha fatto un ulteriore passo avanti con l'AIRsistant che abbiamo presentato qui, noi lo abbiamo subito testato.

Se avete letto l'articolo di presentazione che abbiamo pubblicato (clicca qui per leggerlo) vi sarete fatti un'idea abbastanza chiara di come è prodotto e quale sia lo scopo. Da un punto di vista pratico l'AirSistant è una piccola scatoletta al cui interno sono collocati i sensori e la batteria.

La sua forma a "D" è attraversata da parte a parte da una valvola, o meglio: un terminale di valvola molto esteso. Questo terminale di valvola è composto da un dado che rimane nella parte bassa e va ad incastrarsi nella sua sede. Al centro poi è collocato un anellino in gomma che fa da guarnizione e spessore, il tutto è chiuso da un anello superiore di chiusura e il tappo della valvola.

Per il test dello Schrader AIRsistant abbiamo montato un paio di valvole Andreani realizzate per accoppiarsi al meglio con l'inserto Pac Evo di Andreani e l'unica operazione che abbiamo dovuto fare è stata rimuovere il valvolino finale per avvitare quello di AIRsistant.

Questo sistema però è compatibile con ogni tipologia di valvola dalle Presta, alle Schrader, tubeless o camera d'aria, tra l'altro nella confezione è presente una farfalla di estrazione. Il montaggio è quindi molto semplice e non necessita di altri speciali strumenti.

Per poter utilizzare questo accessorio che comunica via Bluetooth è necessaria la rispettiva applicazione Airsistant App che si trova sia su GooglePlay sia in AppStore. Una volta scaricata bisognerà inserire i propri dati e quelli della bici, più tutte le unità di misura. AIRSistant sulla base di questi dati fa subito un calcolo dei range ipotetici da utilizzare.

La prima operazione da fare è quella di mettere il nostro smartphone in comunicazione con i sensori, per fare questo basta aprire la App e scansionare i QR Code (i quadratini bianchi e neri) posti sul retro dei due sensori.

L'applicazione Airsistant a quel punto chiede una serie di informazioni per determinare la corretta pressione per il giro che si sta andando a fare, ovvero il peso biker, le misure dello pneumatico, il  tipo  di bicicletta, se ebike o acustica, se montata tubeless o camera, insomma tutte le informazioni che il nostro cervello prende in considerazione quando pigiamo col pollice sulla gomma.  Utilizzando tutte quelle informazioni la App di Airsistant ci consiglia una pressione ottimale, ma anche il limite minimo a cui possiamo scendere.

In base al nostro peso di circa 70 kg, la App ci ha consigliato come pressione ideale 1.4 bar (21 Psi) all'anteriore e 1.50 al posteriore, ma la cosa interessante è che ci ha consigliato anche il limite di 1.20 Bar come minimo al posteriore, valore che abbiamo utilizzato come ottimale visto che avevamo montato un inserto antiforatura, il Blue Vertigo di Technomousse, al posteriore e quindi siamo scesi di pressione fino al minimo. 

L'AIRSistant montato è lungo quasi il doppio di una valvola normale e sulla nostra ruota abbiamo notato che gli ingombri laterali sono discretamente abbondanti e girando il sensore su sé stesso può anche toccare leggermente i raggi.

Una volta installato abbiamo cercato di capire da subito quanto potesse essere preciso da fermo, dopo aver fatto un gonfiaggio a manometro analogico che segnava 1,4 Bar.

AIRSistant ha dato subito un avviso di pressione bassa, sull'ordine del 1,1 Bar mostrando quindi subito una discrepanza tra i due, ma il "polliciometro" diceva che eravamo su una pressione accettabile.

Durante le uscite l'AIRSistant lavora come una normale valvola, chiude in maniera ermetica l'aria contenuta nel tubeless, ma se per esempio avverte una perdita improvvisa d'aria segnala la cosa attraverso una notifica sonora  sullo smartphone, questo significa che bisogna girare con la App aperta e collegata via bluetooth, cosa che potrebbe generare un consumo maggiore della batteria dello smartphone. 

Sullo sterrato però non abbiamo avvertito spostamenti del sensore o alcun rumore. Interessante il fatto che in ogni fase di pedalata si possa accedere all'app e scoprire la pressione delle gomme. Noi abbiamo utilizzato le sue funzioni prima delle discese per capire se i valori potevano essere idonei e a fine discesa per verificare che non vi fossero perdite.

Inoltre abbiamo testato la sensibilità del sensore durante un gonfiaggio "in marcia". Con una pompetta a mano abbiamo modificato la pressione anteriore e posteriore, da una pressione di 1.1 con dieci pompate siamo saliti al posteriore fino a 1,16, la pompa era molto piccola ma effettivamente il sistema era anche fermo quindi il dato non troppo preciso.

Dopo aver effettuato un paio di discese abbiamo ricontrollato e la pressione che era salita fino a 1,21 al posteriore e 1,18 all'anteriore.

La valvola Schrader AIRsistant pesa 22 grammi a sensore, incluso di valvola, tappo e viteria per il fissaggio. Entrambi i sensori hanno quindi un peso di 44 grammi, includendo tutto.

Il sistema AIRsistant di Schrader è molto curato e preciso nella fornitura di dati, ma la comunicazione con la rispettiva App attualmente è un po' problematica. Quello che abbiamo notato dalla App è che non sempre riesce ad associarsi ai due sensori tempestivamente, costringendo alla rilettura del Qr code. Quando si è completamente fermi non riesce a fornire velocemente dati, mentre funziona meglio quando si è in marcia.

Sull'applicazione e la comunicazione con i sensori sicuramente si può migliorare, inoltre nella homepage è presente un piccolo bollino con la voce "A breve disponibile", probabilmente un checker complessivo che a fine escursione potrebbe mostrare le diverse pressioni tenute nei diversi frangenti, oppure ancora meglio un grafico con la variazione di pressione delle coperture durante la ride, per vedere come si modifica in base anche a temperatura e altitudine (ok... questi sono nerdismi a livelli elevatissimi).

Altra cosa che ci ha fatto riflettere è l'effettiva comodità di un sistema a cui si accede solo tramite App e quindi costringe ad estrarre il telefono ogni volta e a tenere lo stesso sempre collegato via bluetooth, un sistema che consuma abbastanza energia.

L'AIRsistant di Schrader pensiamo che possa essere un sistema utile a chi vuole avere sempre sotto controllo i valori della propria mountain bike. Considerando però che il sistema comunica anche con i display delle e-bike potrebbe essere un plus interessante per completare il proprio quadro strumenti sulla e-mtb.

C'è da chiedersi quale sia l'effettiva utilità di avere sempre sotto controllo precisamente la pressione delle gomme, ma come gran parte degli upgrade elettronici è dedicato soprattutto a chi della tecnologia applicata alla propria bicicletta ne fa un punto di forza e soprattutto è un vero appassionato di dati, schermi e applicazione smartphone, per il Biker 4.0

Sul sito ufficiale non è ancora disponibile il prezzo di vendita che però crediamo possa comparire a breve in quanto Schrader ha stretto già un accordo con Witt per la distribuzione del prodotto nei paesi nordici. Sarà disponibile il pack con due sensori, un pack da sensore singolo e un altro con i pezzi di ricambio che avranno prezzi differenziati.

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