Monterey Car Week: quattro curve con Chip Foose, il mago delle hot rod - Quattroruote.it

2022-10-09 23:16:41 By : Ms. Candy Shen

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Il mercoledì è la giornata in cui tradizionalmente la Monterey Car Week entra nel vivo: si intensifica il traffico di supercar, gli alberghi si riempiono e parte la giostra infinita di eventi ad alto contenuto di ottani. Si inizia con Connect2Drive, un giro panoramico che funge da anteprima di Concorso Italiano. Prima del tour quest’anno si è chiacchierato di design sull’asse Italia-Usa insieme a Mariella Mengozzi del MAuto, al decano di Pininfarina Maurizio Corbi e a Chip Foose, rappresentante del mondo custom a stelle e strisce. L’occasione giusta proprio per approfondire la conoscenza con quest’ultimo, noto al pubblico italiano più per il suo programma TV che per il lavoro di designer automobilistico.

Designer per Dna, trova il successo senza cercarlo. Classe 1963, Chip Foose è figlio d’arte: in officina già a sette anni, non ne esce più. Studia, lavora per la Ford e per alcuni designer della scena custom Usa tra cui la celebrità Boyd Coddington. È bravo e si fa notare, ma è il destino a metterci lo zampino. L’azienda di Coddington fallisce nel 1988 e Chip – con 500 dollari in banca e un figlio in arrivo – si mette “spontaneamente” in proprio. L’inizio di una brillante carriera che spazia su quasi quattro decenni di realizzazioni custom, che valgono a Chip uno dei riconoscimenti americani più prestigiosi nel mondo delle auto modificate: l’ammissione – a soli 31 anni – nella Hot Rod Hall of Fame. Tra le tante collaborazioni con le case automobilistiche ricordiamo anche la concept car Ford Speedbird del 2002.

Sempre alla ricerca del ritmo. Con certi maestri come ispirazione non sarebbe difficile rientrare in qualche filone stilistico e rimanere ingarbugliati in linee sempre simili tra loro. Ma Foose si smarca: “Così come non bisogna mai dimenticare da dove si è partiti e con chi si ha avuto la fortuna di lavorare, allo stesso modo ogni nuovo progetto deve essere una ricerca di armonia sulla base dell’ispirazione del momento”. Ed è musicale l’analogia con cui Chip spiega la sua ricetta: il design di un’auto deve essere come un ritmo, mai forzato. Un concetto che vale soprattutto quando si va a modificare un’auto concepita da un altro designer. Non bisogna mai cercare la rottura, il “cazzotto sul naso” a chi ha progettato qualcosa che già funziona: lo scopo del gioco è accontentare il cliente finale con un tocco gentile, senza esagerare e sempre guidati dalla passione.

Il design è cambiato, il costo pesa sempre di più. Sebbene non riconosca nelle proprie creazioni un “linguaggio di design” ricorrente, ammette però che il lavoro del designer negli ultimi decenni è molto cambiato. C’è sicuramente una componente tecnologica legata alla digitalizzazione della progettazione, ma anche un cambio di paradigma in cui il design, prima di stupire, deve essere industrialmente sostenibile. Il costo scalza dal trono l’effetto wow, e i designer diventano anche un po’ ragionieri. Foose resiste a questa meccanizzazione del ruolo e disegna ancora con la vecchia matita, su un bel foglio in studio, ma anche sul tovagliolo della colazione di Concorso Italiano: ci penserà uno dei 12 ragazzi del suo team a tradurre l’idea in un file mentre lui si dedica in officina a un’altra attività vecchia scuola. Tutto frutto della passione – è la parola che usa più spesso –, che in lui è la stessa degli inizi e che invece vede appannata tra chi disegna le auto che guideremo domani.

What’s next? Un telaio italiano e una Duesenberg da ricarrozzare. Le idee da mettere a terra sono tante, ma l’immediato futuro di Foose parla anche italiano: un progetto che verrà svelato a breve di una one-off tutta d'alluminio costruita intorno a un telaio proveniente da un’auto tricolore. Un po’ come facevano i carrozzieri negli anni pre-war, un sogno che Chip coltiva anche per il proprio garage: ricarrozzare una americanissima Duesenberg, così come si usava fare negli anni Trenta. Una possibile base per un nuovo programma TV dopo quasi vent’anni di Overhaulin’, lo show in cui Chip e il suo team rimettono a nuovo le auto di persone comuni ma che meritano una sorpresa dalla vita.

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