Intercooler dell’auto: cos'è, a cosa serve e cosa fare se si guasta - alVolante.it

2022-10-15 00:05:22 By : Ms. Ivy Zhuang

L’intercooler dell'auto è un indispensabile compagno del turbocompressore perché ‘tratta’ l’aria in pressione prima che entri nel motore. Vediamo com’è fatto, a cosa serve, come funziona e perché montare un intercooler maggiorato dà dei vantaggi.

L’intercooler auto è fondamentalmente uno scambiatore di calore, un ‘oggetto’ che, genericamente, trasferisce il calore di un fluido a un altro fluido. Il radiatore del liquido di raffreddamento trasferisce il calore del motore all’aria che lo attraversa e lo stesso fa l’intercooler auto, che abbassa la temperatura dell’aria che esce dal turbocompressore (o dal compressore volumetrico) prima che entri nel motore. Il suo aspetto è quello di un radiatore e quindi ha le alette e ingressi e uscite per l’aria da raffreddare.

L’aspetto di un intercooler auto è quindi simile a quello del radiatore dell’impianto di raffreddamento ma il funzionamento è diverso perché l’aria che lo attraversa serve a raffreddare altra aria (quella che va all’aspirazione) invece che il refrigerante del motore. Come il radiatore anche l’intercooler auto ha un nucleo costituita da tubi circondati da sottili lamelle; il tutto è sistemato in modo che queste lamelle siano attraversate dall’aria della corsa del veicolo. 

La funzione delle lamelle è la stessa delle alette che raffreddano i motori delle motociclette, ossia aumentare la superficie attraverso la quale il calore dell’aria che esce dal compressore passa all’aria esterna. Il cammino è quindi questo: l’aria esce dal compressore, entra nei tubi alettati dell’intercooler auto, si raffredda e finalmente entra nel motore. Alcune automobili, come le USA ZL1 Camaro, ZR1 Corvette o la Cadillac CTS-V, hanno intercooler raffreddati a liquido invece che ad aria: dato che l’acqua è più efficiente dell’aria nell’asportare il calore, l’intercooler occupa meno spazio, cosa preziosa nelle sportive. Questo schema, riservato ad auto ‘speciali’, implica un altro radiatore e una pompa di circolazione ma ha il vantaggio che l’intercooler può essere vicino al motore invece che sul muso dell’auto e quindi i tubi che portano l’aria all’intercooler possono essere più corti, riducendo le perdite per attrito.

Il motivo è semplice: l’aria calda è meno ‘densa’ di quella fredda e quindi se lo stesso volume (quello della camera di scoppio) è riempito di aria calda ci sono meno atomi di ossigeno disponibili a reagire con la benzina, il gas o il gasolio rispetto a quanto accade con aria più fredda. Una volta nel turbocompressore l’aria si riscalda sia perché questo componente è caldo di suo (le foto dei turbo incandescenti sono molto comuni) sia perché il processo di compressione fa aumentare la temperatura. Questo aumento è proporzionale alla pressione di compressione e i motori moderni, che lavorano con pressioni abbastanza elevate e sono alla ricerca della massima efficienza, hanno bisogno di contenere la temperatura dell’aria aspirata (cosa che diminuisce anche lo stress degli organi meccanici), funzione per l’appunto assolta dall’intercooler.

Come tutti gli organi meccanici, anche l’intercooler si può guastare, ad esempio se subisce un urto o viene colpito da sassi e oggetti vari. Se c’è una perdita d’aria si potrebbe sentire un forte sibilo o un fischio provenire dall’intercooler quando si accelera mentre il motore manifesterà un calo di rendimento ed emissione di fumo allo scarico dato che la carenza di aria non consentirà al carburante di bruciare del tutto. In questo caso non è sempre facile riparare il componente e non resta che sostituirlo: il pezzo costa dai 100 ai 500 euro a seconda del marchio e del modello. Stessi sintomi nel caso l’intercooler sia sano ma siano invece le tubazioni ad avere buchi o crepe che fanno perdere pressione: una diagnosi rileverà il guasto segnalando una pressione troppo bassa nel collettore d’aspirazione ma è probabile che si sia anche accesa la spia anomalia motore.

Anche se non si rompe, l’intercooler auto può perdere efficienza a causa dello sporco che si accumula fra le alette e diminuisce il flusso dell’aria e quindi il raffreddamento: basterà pulirlo come un qualsiasi altro radiatore per ripristinarne il funzionamento normale. Un’altra cosa che può accadere è che si raccolga dell’olio sul fondo dell'intercooler: la cosa è inevitabile perché un po’ di vapore di lubrificante sfugge sempre dall’albero del turbocompressore e può condensarsi proprio perché l’aria viene raffreddata. Nonostante sia ‘fisiologico’ l’accumulo dell’olio dev’essere controllato perché se diventa eccessivo il motore potrebbe aspirarne un po’ e bruciarlo in camera di scoppio, cosa che potrebbe causare incrostazioni e facilitare il battito in testa.

In commercio esistono diverse proposte di ‘intercooler maggiorati’, una modifica che sostituisce il componente di serie con uno più grande. L’idea è quella di raffreddare di più l’aria che esce dal compressore di serie, permettendo un certo aumento di potenza, o di gestire meglio il maggiore flusso di aria pompato da un turbocompressore più prestante.

La prima cosa da ricordare è che un aumento di potenza oltre i dati della carta di circolazione rende il veicolo non più omologato ma, tenendo conto che raramente i motori hanno la potenza nominale, un intercooler auto maggiorato ma non esagerato migliorerà il rendimento e le condizioni di lavoro del motore senza infrangere la legge. Ricordiamo che il sistema di sovralimentazione del motore, del quale l’intercooler fa parte a pieno titolo, è attentamente studiato dalla casa produttrice per essere un ottimo compromesso fra economicità, rendimento e affidabilità.

Alterare un anello di questa catena può peggiorare uno o più di questi fattori. Un eccessivo aumento del volume, per esempio, può generare o enfatizzare il turbo-lag e diminuire la pressione di sovralimentazione; occorre inoltre valutare anche un eventuale aumento della ‘resistenza’ opposta al passaggio dell’aria. Se si vuole intervenire in modo sostanziale è quindi necessario rivolgersi a uno specialista ben preparato.

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